ROMA_ENTERPRISE
La visione rimane per l’uomo il primo approccio sensibile al concetto di confine, contenimento e attraversamento tra il mondo e noi. Il lavoro indaga la relazione tra luce e sguardo, attraverso uno spaesamento provocato dall’opera collocata al centro di un paesaggio reale o di fronte a una grande finestra. Le lenti ottiche interagiscono con le diverse condizioni di luce nel arco di una giornata fino a modificare in chi guarda la visione stessa. A seconda dell’orientamento della luce naturale l’osservatore potrà solo vedere se stesso specchiato nelle lenti o il panorama dinanzi ribaltato.
ll lavoro si ispira alla forma con cui vengono assemblati gli specchi dei telescopi spaziale e terrestri.
ll lavoro si ispira alla forma con cui vengono assemblati gli specchi dei telescopi spaziale e terrestri.
Vision remains for man the first sensitive approach to the concept of boundary, containment and crossing between the world and us. The work investigates the relationship between light and gaze, through a disorientation caused by the work placed in the centre of a real landscape or in front of a large window. Optical lenses interact with different light conditions over the course of a day to the point of changing the viewer's vision. Depending on the orientation of the natural light, the viewer can only see himself mirrored in the lenses or the landscape in front of him upside down.
The work is inspired by the shape in which the mirrors of space and ground telescopes are assembled.
The work is inspired by the shape in which the mirrors of space and ground telescopes are assembled.