The unbearable lightness of being_MASS MoCA

snow, glass,kite, light,wind

->2017




The unbearable lightness of being_MASS MoCA

è un progetto  sviluppando dall’artista nei tre mesi di residenza  presso il Museo MASS MoCA. Di Carlo si è interrogata sulla natura della luce in rapporto alla situazione climatica globale e alla violazione dei confini naturali, etici e simbolici tra natura ed uomo. (Questo anche grazie a una collaborazione con un fisico atmosferico del MIT di Boston.)Il clima del pianeta è un sistema molto complesso, e i sistemi complessi possono mutare in maniera non lineare, come sta accadendo in questo momento storico e a una velocità ormai difficilmente misurabile attraverso i soliti metodi scientifici di registrazione dati.
Così l’installazione realizzata simula una macchina del tempo atmosferico,  composta da una serie di contenitori di vetro reperiti sul territorio dentro i quali l’artista è andata a depositare la neve del luogo. Ancorato e impossibilitato al volo, una sorta di acquilone irridenscente traccia sul pavimento le perturbazioni atmosferiche in forma di luce.
Il lavoro vuole ragionare sugli inneschi di causa-effetto naturali e artificiali, dati dalle modalità di confine, cambiamento, attraversamento, connessione e trasformazione.

The unbearable lightness of being
is a project developed by the artist during her three-month residency at the MASS MoCA Museum. Di Carlo questioned the nature of light in relation to the global climate situation and the violation of natural, ethical and symbolic boundaries between nature and man. (This was also thanks to a collaboration with an atmospheric physicist from MIT Boston.)The climate of the planet is a very complex system, and complex systems can change in a non-linear way, as it is happening in this historical moment and at a speed now difficult to measure through the usual scientific methods of data recording.
Thus, the installation simulates an atmospheric time machine, composed of a series of glass containers found in the area in which the artist has gone to deposit the local snow. Anchored and unable to fly, a sort of irridescent aquilon traces on the floor the atmospheric perturbations in the form of light.
The work wants to reason on the natural and artificial cause-effect triggers, given by the modalities of border, change, crossing, connection and transformation.

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